Oggi recensiamo: “E venne chiamata due cuori”


di Marlo Morgan – BUR

Marlo Morgan, una donna che ha vissuto diversi mesi con gli aborigeni australiani, decide di pubblicare a proprie spese questo taccuino di viaggio con l’obiettivo di sensibilizzare l’altra parte del mondo a riconsiderare il loro rapporto con la Terra e fra gli umani.

Noi per gli aborigeni (Vera Gente) siamo i Mutanti perchè  le dicono”Tu sei stata scelta fra i Mutanti come nostra messaggera per rivelare alla tua gente la nostra partenza. Lasciamo a voi la madre terra. Pregheremo perchè comprendiate i danni che il vostro stile di vita sta provocando alla guerra, agli animali, all’aria e a voi tutti. Pregheremo perchè troviate una soluzione ai vostri problemi senza distruggere questo mondo“.

Ed è questo principalmente ciò che comprende e mette in atto Marlo, attraverso un senso di adattamento straordinario; si trova catapultata dalla civiltà americana in un contesto fino ad allora per lei impensabile, che le insegna quale sia il senso vero della vita, impara così ad essere riconoscente verso l’universo che sa procurare sempre ciò di cui abbiamo bisogno.

Persino la morte assume significati filosofici per queste popolazioni: credono infatti nella libera volontà perchè l’anima è libera di venire sulla terra e, “a questo punto, come possono esistere regole che le impediscano di tornare a casa?” Quindi il modo naturale per abbandonare l’esperienza umana è l’esercizio della libera scelta.

Ne emerge un resoconto incredibile, conquistato giorno dopo giorno, ma inesorabilmente destinato a finire. Viene chiamata due cuori perchè ha avuto il privilegio di sdoppiarsi, tra loro, (emarginati) e noi (i civilizzati).

E nel guardare le proprie ferite, la propria immagine spiacevole agli occhi degli australiani civilizzati, Marlo ha la consapevolezza di avere ricevuto un grande dono: la conoscenza e la stima della Gente Vera. Esperienza che non dimenticherà mai, che vorrà condividere con noi, forse con l’amarezza che, in fondo, non siamo in grado di comprenderla.

E’ un libro consigliatissimo. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

CAPTCHA *