La macchina da torchio è esposta al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano in un padiglione dedicato al grande Leonardo.
Nel 1497, tra i molteplici studi in vari ambiti, Leonardo da Vinci studiò un sistema per automatizzare il torchio da stampa, sistema basato sull’avanzamento automatico del carrello che porta i caratteri mobili.
Si dice che questo interesse da parte di Leonardo si manifestò dopo un viaggio a Venezia, capitale delle più importanti tipografie in Europa. Un albero verticale mosso da una barra è collegato, nella parte inferiore, a una vite senza fine che lo unisce alla piastra usata per premere fogli e caratteri mobili. Alla sua estemità superiore una ruota dentata è collegata al pignone di un secondo albero che termina con una puleggia unita con una corda al carrello mobile portafogli. Un peso assicura la tensione del carrello sul piano inclinato e ne permette il ritorno. L’avanzare e il discendere del carrello sono combinati così da permettere alla stessa persona di eseguire più operazioni, riducendo anche il tempo di lavoro.
Tutto questo ci fa pensare a quanto fosse grande il desiderio di allargare a una platea sempre più vasta il mercato dei libri attraverso ulteriori perfezionamenti di una macchina da stampa, perchè, diventando più veloce, avrebbe potuto soddisfare la domanda del panorama culturale europeo.