Non è mai semplice recensire una raccolta di poesie. Lo si fa sempre con delicata cautela, con quel timore di non riuscire a raccontare al lettore chi sia il poeta e cosa abbia voluto esprimere attraverso i propri versi. Nel caso di Liviana Ceccarelli forse il compito è più agevolato dal tema, quello del dolore, della perdita, del ricordo. Una dopo l’altra queste poesie rivelano un animo non ancora guarito dalla perdita lacerante di una figura, quella paterna, che si ripropone nei ricordi, di particolari, di sensazioni olfattive e uditive, rimanendo un ricordo incancellabile. Ne abbiamo scelta una, che ci ha molto colpiti e che proponiamo ai nostri lettori come testimonianza dell’impronta poetica, forte e impapabile allo stesso tempo, di Liviana. Una raccolta da sfogliare con garbo, rispetto e ammirazione.
Scrivere di te
Proiettili nel cuore
attraversano netti e gelidi
un respiro già apnea
Scrivere di te
è come gridare
Scrivere di te
è rabbiosa fuga fuori dall’anima
per poter sparire in un’altra realtà
Troppo bianco, troppo vuoto
Un corridoio infinito giungeva a te,
te che ormai non eri più mio.
Già immobile,
annaspavi nell’aria,
sommessamente arrendevole senza essere vinto.
Sapevi di dover andare.