Da scrittrice a blogger, i due mondi paralleli di Emma Fenu


Ciao Daniela, grazie per avermi dato l’onore e il piacere di raccontarmi.

1) Da quanto tempo scrivi e ricordi quando fu la prima volta che capisti che la tua missione sarebbe stata quella di scrivere? Con quale racconto o articolo hai iniziato?

Ho iniziato a scrivere, per mero diletto personale, molto presto, non appena sono stata in grado di accedere al magico mondo delle lettere dell’alfabeto.

Ovviamente, essendo una bambina, vedevo nella scrittura un gioco creativo, quasi un rituale magico. Oggi sono una donna, ma ancora la scrittura ha, per me, il fascino di un momento in cui il tempo si ferma e tutto è possibile.

Ho iniziato a scrivere con consapevolezza comunicativa, quindi non solo per me ma per costruire ponti di interazione e confronto, alcuni saggi, nati da studi in ambito accademico, sui miti femminei. Solo recentemente, da quattro anni, ho deciso di dedicarmi anche alla narrativa.

2) Sei laureata in lettere e filosofia, cosa ha influenzato più il tuo percorso? La letteratura oppure la filosofia?

Ho iniziato a frequentare la facoltà di lettere sedotta dalla filologia, ossia dai segreti dei testi e delle parole e della storia che dietro essi si cela. Successivamente, soprattutto durante il periodo del dottorato, ho amato visceralmente la filosofia estetica e l’iconografia, discipline che mi hanno trasportata in un mondo di simboli e rimandi. Tale approccio di studio permane anche oggi nella mia analisi di un testo letterario.

3) Come medi la tua vita lavorativa (quindi in qualche modo obbligata a scelte) con quella per la passione letteraria (quindi, immagino, più libera?)

Lascio correre, insieme, diretti verso il futuro, dovere e passione, sacrificio di sé e libertà di espressione, lavoro (in ambiti vari) e letteratura. Mi piace sfinirmi di vita!

4) Da cosa ti è nata l’idea di iniziare il sito “Cultura al femminile”? 

Una mattina di dicembre di due anni e mezzo fa ho creato un gruppo facebook, Letteratura al Femminile, che oggi annovera più di 14.000 utenti. Non avevo un progetto definito in mente, ma molta voglia di mettermi in gioco, di avere voce e, soprattutto, di dare voce non solo alle donne, ma sulle donne.

Dal gruppo facebook si è poi passati al blog, oggi sito, denominato Cultura al Femminile. Questa evoluzione è l’esito del lavoro entusiastico di uno staff coeso di membri e dell’interazione di molti utenti capaci di accogliere gli stimoli e di suggerirne di nuovi.

5) Credi che il sito sia un mezzo efficace per arrivare alle persone?

Decisamente: non è il solo mezzo e neppure si propone di essere il migliore, ma è valido. Il mondo dei social, a cui non si possono attribuire solo pregi, se usato correttamente consente di comunicare su larga scala e di creare le premesse di un dialogo culturale e umano costruttivo.

6) Dove, se le trovi, difficoltà nel reperire articoli o spunti interessanti per chi ti legge?

Sono circondata da stimoli interessanti, da progetti da portare a termine, da realtà da indagare, da voci da ascoltare, da storie da raccontare. Non ho difficoltà a reperire, ho difficoltà a scegliere cosa approfondire, compatibilmente al tempo che contraddistingue le nostre vite, legate alla contingenza!

7) Cosa ti proponi di fare nel futuro? 

Mi propongo di essere una Donna capace di godere della bellezza della vita, qualunque cosa il futuro riservi.

8) Credi che essere una scrittrice sia una dote o qualcosa che si può costruire a tavolino con un corso, ad esempio, di scrittura creativa?

Scrivere è un talento, a volte nascosto. È come un seme che ha bisogno di acqua e, una volta che la pianta ha germogliato, anch’essa necessita di cure continue.

Io tengo corsi di scrittura creativa: il mio primo consiglio è leggere molto, anzi moltissimo. Poi bisogna dare molto peso alla forma e alla padronanza dei sistemi narrativi. Infine, bisogna avere un universo infinito dentro, che scalpita, in ombra e urla disperato per farsi sentire.

9) Emma donna: chi è e cosa vorrebbe essere?

Emma non è una sola, sono tante donne che convivono in una. Emma è infantile e razionale, sognatrice e fatalista, entusiasta e determinata, figlia e madre, felice e triste. Vive con trasporto ed emozione e vorrebbe crescere restando bambina, vorrebbe la saggezza e lo stupore, vorrebbe essere sempre più stessa e sempre più capace di accogliere l’altro da sé.

10) Quali sono i prossimi eventi importanti che stai programmando (un nuovo romanzo, un evento etc)?

Oh, Daniela, sono tanti. Mi nutro di programmi! Ho una lista fitta di presentazioni dei miei libri in tutta Italia; un evento a Roma, sul mondo femminile, per Cultura al Femminile; uno spettacolo per il 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne; l’uscita di un libro illustrato di filastrocche per bambini, inerente al concepimento naturale, tramite fecondazione assistita e all’adozione; la conclusione della stesura del mio terzo romanzo, ambientato ai primi del Novecento in Sardegna, che ha come protagonista una donna di granito, sughero e miele… Questo entro dicembre. Il 2018 sarà un anno di cambiamenti, forse anche logistici: starò a vedere!

Grazie ancora per lo spazio concessomi e per le interessanti domande. A presto.

Siamo noi di Parole ad hoc a ringraziare Emma per averci parlato un po’ di sè.

Segnaliamo i romanzi di Emma Fenu: 
Le dee del miele, Milena Edizioni, 2016
Vite di Madri, Milena Edizioni, 2017

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