Vi proponiamo un racconto breve, che sa d’estate


Paolino, ma il suo vero nome è Paolo, si trastulla con un ramo secco facendolo correre sull’asfalto, immaginando di creare un disegno , come se stesse sulla battigia vicino al mare. Peccato però che lui lo abbia visto una sola volta, in colonia, quando era molto più piccolo.
Il terreno è caldo, si sa, e che estate sarebbe altrimenti?
I coetanei sono indaffarati, portano borse, trascinano skateboard, qualcuno aiuta il papà a caricare la bicicletta, qualcun altro invece tiene per mano la sorella minore perché la mamma glielo ha chiesto.
Nemmeno uno sguardo a Paolino, come se lì sull’asfalto vi fosse un cestino di rifiuti e non un ragazzino con braghette fuori moda e sandali consumati.
Paolino è povero, molto, Ma non invidia nessuno, sa solo sognare: immagina di salire sulle macchine assieme ai suoi coetanei e con loro affondare i piccoli piedi nella sabbia, tenerli sommersi nell’acqua, per vederne ingrandite le forme ossute.
Ma macchine cariche di bagagli e immaginari amici si allontanano, emettendo rumore e rendendo l’asfalto ancora più rovente.
Non uno sguardo a Paolino, non un saluto dal vetro posteriore. Eppure alcuni di quei fortunati ragazzini frequentano la stessa scuola, sanno chi lui sia. Quel povero ragazzino che aiuta la famiglia lavorando in uno scantinato per molte ore e che non sempre si presenta a lezione.
E mentre giocherella con quel ramo secco e gli occhi abbassati , un peloso quattro zampe, affamato, gli si para davanti, lo fissa, gli dichiara amicizia.
Sarà una bella estate per Paolino, anche senza la battigia.

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