Trama: Eleanor è una giovane donna di trent’anni con un passato familiare che ha influito enormemente e negativamente nella sua vita, anche se ora, impiegata modello, vedendola così abitudinaria e pragmatica, non si direbbe che tanto coraggio derivante da altrettanta sofferenza, possa accompagnarla ma anche inseguirla. L’incontro con un collega e con il vecchio Sammy, inizieranno però a cambiarle la vita, in modo radicale e inaspettato.
Analisi: Gail Honeyman, autrice scozzese, era al suo primo romanzo che le ha regalato però un successo editoriale, meritatissimo; ha dato prova di saper condurre il lettore in un mondo difficilissimo, quello dei traumi familiari e del faticoso percorso per uscirne. Ma lo fa con grande abilità, lasciando fino all’ultimo la voglia di comprendere quale sia la fine della storia e con una ricchezza di sentimenti diversi, tra i quali prevale quello dell’Amicizia. Eleanor ci sa far sorridere, apparentemente è una svitata, che manca di scarso contatto con la realtà, dotata di un’intelligenza superiore che tuttavia rimane nascosta a chi la avvicini in modo superficiale. Lei non conosce i rapporti sociali o, meglio, non li comprende, vive in un mondo tutto suo, nel quale solo con la dolcezza e la sincerità , tra cui Raymond, il collega dell’help desk che le diventerà amico, e le persone autentiche possono leggere tra le righe della sua personalità. Ferita, ma non vendicativa, la figura che emerge dalle pagine del romanzo è quella di una donna che tutti vorremmo avere conosciuto e, solo a chi ne fosse in grado, aiutato. E’ un romanzo che si lascia leggere di corsa, il cui epilogo è una sorta di premio finale. Raramente, ci viene da dire, nascono romanzi così freschi, spontanei, coinvolgenti. Leggetelo, ne vale davvero la pena.